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Culture digitali

Intervista a una stan del Grande fratello vip

Sempre più spesso la televisione esonda online. E le comunità raccoltesi attorno all’ultima edizione del Gfvip ne sono state una prova lampante. Ne abbiamo parlato con chi ha giocato un ruolo su Twitter.

La quinta edizione del Grande fratello vip è stata una lunga maratona della durata di quasi sei mesi. 

Finita esattamente il giorno prima dell’inizio di Sanremo, ha anticipato alcune dinamiche che avrebbero poi caratterizzato anche il Festival: una costante pioggia di polemiche, le accuse sull’essere trash. Ma anche una vera e propria esplosione di engagement registrata su ogni social network, con dati di views da record su tutte le piattaforme streaming, e un podio monopolizzato da quelli con più seguito online. 

Gli hashtag legati al Grande fratello sono andati perennemente in trending topic su Twitter, anche durante la crisi di governo o Sanremo stesso, sia quelli ufficiali sia quelli non ufficiali, e alcuni anche piuttosto bizzarri. Per esempio, si sono fatti notare #gregorelli e #prelemi, nati dalla crasi tra i nomi di alcuni concorrenti (tipo Elisabetta Gregoraci con Pierpaolo Pretelli, o Giulia Salemi). Dietro questi hashtag si sono aggregate community ossessionate dal programma, molto simili alle community che seguono i cantanti pop. Delle vere e proprie standom (spiegavo cosa sono in questo articolo), che hanno guardato le dirette dalla casa 24 ore su 24, hanno instancabilmente televotato i loro preferiti e hanno cercato anche di influire sulle decisioni e le scelte dei concorrenti. Sono loro i primi ad aver intercettato di notte le parole sussurrate da Adua Del Vesco sul suicidio dello sceneggiatore Teodosio Losito, rilanciandole e facendo diventare #AresGate immediatamente un trending topic. 

L’evidenza più clamorosa sulla capacità organizzativa di queste standom sono stati gli aerei che hanno sorvolato la casa di Cinecittà per portare messaggi ai concorrenti: ne sono stati contati 188, per un totale di quasi 250mila euro spesi, con soldi raccolti su GoFundMe. Non è un caso se alla fine il vincitore è stato Tommaso Zorzi: oltre a essere l’influencer con più seguito tra tutti i concorrenti, è anche quello che più ha saputo mettersi a disposizione delle community, interpretandone desideri e valori. Ancora una volta, il Grande fratello rimane avanguardia, anticipando anche quello che succederà nella serata finale del Festival di Sanremo dove la classifica sarà totalmente guidata dalle community online già avvezze a reality e talent, in favore di concorrenti-influencer la cui identità rispecchia di più la loro. Non sono più solo gli autori televisivi a dare una direzione ai programmi: sono gli stessi spettatori che manovrano dinamiche e storytelling. Uno storytelling che diventa “perenne”, spalmato su mesi e mesi, proprio per dare il tempo agli stan di immergersi fino ad amalgamarsi con il programma che così diventa un alternate reality game, un gioco cioè che collega internet a qualcosa che si svolge nella realtà.

Come in un gioco, il Grande fratello vip 5 si può raccontare interamente con percentuali di engagement, capacità di creare buzz, indici di gradimento, crescita di follower: una sorta di stock market con esseri umani al posto di titoli finanziari. I concorrenti vendono su questo “mercato azionario” il valore reputazionale della loro identità, che crolla o sale a seconda di quanto riescono a essere in accordo o in disaccordo con i valori richiesti dagli utenti sui social media. È ovviamente una simulazione ma gli effetti sono reali: chi vede il proprio valore reputazionale salire, acquisisce potere d’influenza che rivende ai brand, o è cooptato in altri programmi. Zorzi, che nell’ultimo mese del reality è passato da 1,3 a 1,8 milioni di follower (fonte: Buzzoole Discovery), è stato prontamente arruolato tra gli opinionisti de L’isola dei famosi. Forse è il primo anno che in Italia vediamo chiaramente in tv questo meccanismo, già consolidato altrove, e quanto faccia presa sulle masse. Se da un lato lo scenario può sembrare distopico, dall’altro anche l’utente semplice che decide di partecipare al gioco ne guadagna: si diverte, entra in una community, acquisisce seguito e migliora la propria reputazione nella propria “bolla”. Per addentrarmi di più nel mondo degli standom, e capirne le logiche, ho avuto una conversazione illuminante con una stan dello show, Paola “@Iperborea_”, utente Twitter da 34mila follower.

Come mai il Grande fratello quest’anno è stato seguito così appassionatamente dal Twitter-standom? È un fenomeno che mi sembra non si sia verificato in maniera così massiva negli anni passati.

Le spiegazioni sono molte. Sicuramente la lunghezza del programma ha inciso molto, poiché ha creato nel pubblico social interesse e interazione e un livello di affezione molto alto. Seguire le persone e le dinamiche di un programma ogni giorno e per cinque mesi porta a vivere tutto con maggior intensità e partecipazione emotiva, come se il pubblico stesso si amalgamasse alle dinamiche. Ha inciso poi il cast, in particolare quello iniziale, che ha saputo innescare molte dinamiche accattivanti e momenti divertenti ed è riuscito ad attirare un pubblico variegato. Infine, ci sono stati concorrenti che hanno contribuito ad allargare la fetta di pubblico social che seguiva normalmente il GF. Mi riferisco, in particolare, a Zorzi, la cui presenza nel reality ha fatto sbarcare su Twitter molti suoi sostenitori, che prima non avevano mai seguito il programma né erano abituati a commentarlo su questo social, e a Dayane Mello, il cui merito è stato quello di far avvicinare al programma, e di conseguenza allo stan-Twitter, un ampio numero di spettatori da altre nazioni, in particolare Spagna e Brasile. Questi aspetti hanno influenzato anche la parte italiana di utenti di Twitter che commenta il GF: basti pensare che su Twitter ormai quasi tutti chiamano i concorrenti con i soprannomi inventati da spagnoli e brasiliani! Tutti questi elementi hanno creato un reality molto forte dal punto di vista social.

Siete standom che di solito seguono altro? Per esempio, il K-pop, i BTS, altri programmi tv…

La maggior parte degli utenti che commenta il GF commenta anche tutti i programmi affini: da L’isola dei famosi ad Amici di Maria De Filippi, da Uomini e donne a Pechino Express. Tra questi utenti ci saranno sicuramente stan del K-pop, come di gruppi musicali come gli One Direction, o anche del calcio, ma il comune denominatore degli appassionati social del GF è, appunto, l’essere utenti che commentano la tv generalista. Il che non significa, come pensano erroneamente in molti, che l’unico interesse sia quello: proprio questa fetta di utenti è molto ferrata anche su tematiche più importanti e segue con interesse su Twitter anche i dibattiti riguardo la politica o l’attualità in generale.

Non sono più solo gli autori televisivi a dare una direzione ai programmi: sono gli stessi spettatori che manovrano dinamiche e storytelling. Uno storytelling che diventa “perenne”, spalmato su mesi e mesi, proprio per dare il tempo agli stan di immergersi fino ad amalgamarsi con il programma che così diventa un alternate reality game, un gioco cioè che collega internet a qualcosa che si svolge nella realtà.

C’è un’organizzazione, una cabina di regia dietro? Su quali piattaforme vi organizzate? Solo Twitter?

Ogni social ha un pubblico di riferimento. Esistono vari gruppi che commentano il GF anche su Facebook, ma ne fanno parte persone molto più adulte (ma non sempre più mature!) rispetto agli utenti di Twitter. Instagram è forse il social più omogeneo, poiché le varie fanpage sui concorrenti e sulle coppie del GF sono seguite da un pubblico trasversale, sia di giovanissimi che di gente adulta. Per quanto riguarda l’organizzazione, Twitter ha, paradossalmente, il ruolo più marginale. La maggior parte degli aerei fatti volare sopra la casa sono stati organizzati dalle fanpage su Instagram o dai gruppi chiusi su Facebook. Idem le urla fuori dalle mura. Mentre, per quanto riguarda il televoto, ci si organizza maggiormente nelle chat su Telegram e, in minima parte, in quelle su Twitter. E non sempre, anzi, quasi mai, gli utenti di Instagram, Facebook e Twitter agiscono in maniera coordinata. Quindi le cabine di regia sono molteplici, poiché ci si muove per gruppi, spalmati sui diversi social, e questo fa sì che i fan di un determinato concorrente o di una determinata coppia, su Twitter, siano completamente all’oscuro degli aerei organizzati su Instagram per quello stesso concorrente e quella stessa coppia.

Ci sono degli utenti specifici che fanno da “capo-ultrà”?

Anche in questo caso, la risposta varia da social a social. Facebook ha prevalentemente dei gruppi chiusi, dove ogni utente ha la sua importanza, su Instagram sono le fanpage ad avere questo ruolo e rilevanza. Su Twitter può capitare che ogni fandom abbia uno o più utenti che sono un po’ il punto di riferimento dell’intero gruppo. Spesso non si tratta di utenti con il numero più alto di follower, ma anche di utenti medi che svolgono delle funzioni utili all’intera fandom, come postare sempre i video dei propri preferiti, riportare ciò che succede nel live, creare video-edit (le cosiddette “fancam”), essere particolarmente ironici e brillanti nei tweet. La community si raccoglie spesso attorno a questi utenti, per gratitudine, ammirazione, simpatia, ma di base su Twitter c’è sempre una certa autonomia e indipendenza di pensiero, quindi è davvero difficile che uno di questi utenti possa gestire e influenzare le opinioni di un intero gruppo. Ci saranno sempre discrepanze, anche minime.

Interessante che i gruppi si siano organizzati in coppie: Prelemi, Gregorelli, Zorzando, …

Sicuramente, le cosiddette ship sono uno dei fattori più immediati di aggregazione di una community [n.d.a. “Ship” viene da “relantionship” e nel gergo degli stan significa “accoppiare due persone”, “metterle insieme” come succede nelle fan fiction]. Nascono sempre hashtag specifici, dedicati alle ship, per commentare solo la coppia del programma, senza disturbare i fruitori normali dell’hashtag del reality. Per esempio, l’hashtag dedicato ai Gregorelli è stato quello nato prima ancora del bacio in piscina tra Elisabetta Gregoraci e Pierpaolo Pretelli, che ha sancito la nascita televisiva ed effettiva della “coppia”. Le persone che supportavano il rapporto tra Dayane Mello e Rosalinda Cannavò hanno dato vita alle Rosmello, poi divenute Exrosmello dopo il distacco delle due, o Mellos, se parliamo solo di supporter di Dayane. Anche la coppia Zenga e Rosalinda ha la sua community, gli Zengavò. I supporter del rapporto tra Tommaso Zorzi e Francesco Oppini si fanno chiamare Zorpini. Quelli che sostengono la Orlando e Zorzi sono i Zorzando. E ci sono community altrettanto forti e numerose che fanno capo anche a concorrenti singoli: i fan di Stefania Orlando si fanno chiamare Viperelle e hanno modificato l’usuale hashtag del #GFVip chiamandolo #SOVip; i fan di Tommaso, Zorzini, commentano il GF usando l’hashtag #TZVip che spesso primeggia anche su quello ufficiale. Mai come quest’anno i gruppi sono tra i più disparati e tutti particolarmente attivi e accaniti, proprio come le tifoserie del calcio.

Non era meglio destinare a qualcos’altro di “più utile”, diciamo, i 250mila euro raccolti per gli aerei?

Personalmente non ho mai partecipato ad alcuna raccolta aerea proprio perché condivido questo punto di vista e ho sempre ritenuto più proficuo e moralmente accettabile non destinare i miei soldi in qualcosa di così effimero. Tuttavia, è un punto di vista personale e non ritengo neanche giusto ergermi a guru di vita o gestore delle finanze altrui. Ritengo che, in fin dei conti, ognuno con i propri risparmi possa fare ciò che più reputa opportuno, nei limiti della legalità. Ciò che a un occhio esterno possono sembrare cifre folli, in realtà, prese singolarmente, non lo sono: a una raccolta aerea partecipano più persone e, tranne in casi eccezionali, le persone si ritrovano a versare al massimo una decina di euro a testa. I #Gregorelli hanno organizzato, in parallelo alla raccolta aerea per l’aereo per il compleanno di Elisabetta Gregoraci, una raccolta di beneficenza. La cifra raccolta, 1200 euro, è stata destinata, in accordo con Elisabetta, alla ricerca sperimentale, al Centro Nemo dell’ospedale Gemelli di Roma, che si occupa di malattie neurodegenerative nei bambini. 

Dell’Aresgate non si è più parlato eppure all’inizio aveva suscitato molto scalpore. Cosa ne pensa la Twitter-standom? 

Personalmente credo sia stato uno degli elementi più interessanti dell’inizio di questo GF. Ha trasformato ciò che era partito come una dinamica banale, quella di due ex che si ritrovano chiusi nella stessa casa, in un giallo, un racconto a tratti noir, a tratti thriller, mistery, anche un po’ horror, che ha contribuito a far appassionare molte persone a questa edizione. Nessuno si sarebbe mai aspettato che da quella chiacchierata notturna tra Adua Del Vesco (poi Rosalinda Cannavò) e Massimiliano Morra sarebbe scoppiata una bomba del genere. Il pubblico del GF è molto attento ai dettagli, soprattutto quelli più succosi, perciò già quella notte in tanti si sono trasformati in piccoli detective, cercando di analizzare ogni riferimento, anche il più velato.

Secondo voi avete influenzato i giochi dentro la casa e il lavoro autoriale? 

Credo di sì, mai come quest’anno. Twitter ha avuto fin da subito rilevanza: basti pensare che, la sera del suo ingresso, Tommaso Zorzi ha prima trascorso buona parte del tempo nella social room, twittando sugli altri concorrenti, dall’account ufficiale del GF. Un modo per sancire, fin da subito, il connubio tra Twitter e Grande fratello, che quest’anno è stato simbiotico. I concorrenti hanno dovuto anche fare un’attività in cui hanno twittato, in anonimo, sui compagni. O, spesso, sono stati fatti leggere loro dei tweet con il parere del pubblico. Ma il caso più emblematico è stato, forse, l’ormai iconico soprannome di “comodino”. È nato da Twitter, perché comodino è un linguaggio in codice, su Twitter, per definire una persona inutile ai fini di un reality, un po’ un pezzo di arredo. Gli autori sono stati bravi a sfruttare questa cosa e trasferirla al reality, facendo votare ai concorrenti il più comodino tra loro e aprendo una questione che alcuni di loro, come il povero Zelletta, probabilmente ricorderanno a vita. Il Grande fratello ha attinto da Twitter come non era mai accaduto e come non potrà fare da nessun altro social. Twitter, in cambio, ha donato tutto se stesso a questo programma, talvolta fino a sfiorare il fanatismo. È stato un legame a tratti tossico e pericoloso, ma da cui il programma ha tratto tantissimo giovamento.


Laura Fontana

Lavora da più di dieci anni come esperta di comunicazione digitale per brand nazionali e internazionali. Si occupa di società digitale e analisi del web. Scrive di internet e pop culture, influencer e creator economy su Rivista Studio e altri magazine.

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