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Intrattenimento

Sfortunati in amore, fortunati al gioco del reality

Da quando i reality sono diventati una nuova forma di soap opera, con rimbalzo sui social, si sono create narrazioni ormai standardizzate. Tra vittorie di risarcimento, corna e donne spregiudicate.

Nella sitcom più nota al mondo, Friends, la storia d’amore per eccellenza è quella tra Rachel e Ross. Destinati a vivere per sempre felici e contenti, in realtà trascorrono la maggior parte delle dieci stagioni separati, per poi ricongiungersi in un gran finale che coinvolge voli intercontinentali e prospettive di lavoro mancate. Il motore della relazione, e della sottotrama che li vede protagonisti, è il rifiuto che si rimbalzano a vicenda: tutto comincia con Ross segretamente innamorato, di un amore di cui Rachel si accorge solo quando viene a mancare. Poi lo storico tira e molla del “we were on a break” e il perenne ping pong di odio e amore che tiene vivo il fuoco della storia. Chi vorrebbe mai vedere decine e decine di episodi in cui i due protagonisti sono felicemente fidanzati? La verità è che non gli piaci abbastanza è il titolo di una commedia americana del 2009 ispirata a un romanzo degli sceneggiatori di Sex and the City. Anche in questo caso, il motore dell’azione si espande in una fitta rete di rifiuti e paturnie causate dall’amore non corrisposto. Sedotti e friendzonati, ridotti peggio della Fosca del romanzo scapigliato di Tarchetti, nell’educazione sentimentale televisiva gli amori impossibili creano il campo da gioco perfetto per far nascere un vero tifo. Un tifo che, nel mondo del reality di oggi, dove la scrittura è in itinere, imprevista e altalenante, ma soprattutto è amore, ship, fandom e dinamiche, diventa la sostanza delle cose. 

Fregatene, fai la tronista

Nella quinta edizione di Temptation Island, andata in onda nell’estate 2017, fece molto parlare la coppia formata da Nicola Panico e Sara Affi Fella. Oltre alla differenza di età tra i due – Panico e Affi Fella all’epoca stavano insieme da cinque anni, ossia da quando lei aveva sedici anni e lui ventinove – passano alla storia una serie di momenti piuttosto coloriti dei loro litigi, come l’appellativo usato da Sara per descrivere il fidanzato, “’sto scostumato”. Sara, bellissima ex candidata a Miss Italia dalle fattezze di una moderna Sophia Loren, diventa presto simbolo di emancipazione pop per tutte le ragazze succubi di fidanzati più grandi, possessivi e per di più anche inclini a spinti flirt con le tentatrici del programma – in quell’occasione a fare da diavolo c’era Antonella Fiordelisi, ma di lei parleremo più avanti. 

Nell’educazione sentimentale televisiva gli amori impossibili creano il campo da gioco perfetto per far nascere il tifo. Un tifo che, nel mondo del reality di oggi, dove la scrittura è in itinere, imprevista e altalenante, ma soprattutto è amore, ship, fandom e dinamiche, diventa la sostanza delle cose.

La rivincita di Sara e di tutte le ragazze non abbastanza apprezzate dagli uomini di cui si invaghiscono arriva non solo al falò di confronto ma in autunno, con il trono di Uomini e donne, consacrazione della sua libertà. Il trono di Sara Affi Fella però non va come sperato, e i due principali corteggiatori, Luigi Mastroianni e Lorenzo Riccardi, delusi dall’aspettativa amorosa mancata, seguono un processo tipico del programma diventando loro stessi tronisti, in una prosecuzione infinita del meccanismo sedotto e abbandonato con l’aggiunta di una sottotrama inedita per il format. Sara Affi Fella e Nicola Panico, infatti, non si erano mai davvero lasciati, e quella della rivincita era solo una messa in scena in pieno stile commedia all’italiana; Luigi e Lorenzo, doppiamente vittime, doppiamente eroi. I migliori possessori della famosa seduta rossa e oro, difatti, sono sempre quelli che in un primo momento hanno corteggiato e si sono trovati il due di picche: “Fregate, fai la tronista”, disse Maria a una concorrente appena piantata, dando vita a uno dei tanti meme estrapolati dal fortunato programma di Canale 5. 

Chi trova una ship non trova un tesoro

I programmi come Uomini e donne e Temptation Island, essendo dating show, partono dal presupposto che la materia amorosa sarà dall’inizio alla fine il centro del racconto. Nei suoi vent’anni e passa di messa in onda, il reality più longevo nonché il più seguito d’Italia, il Grande fratello nelle sue declinazioni nip e vip, è passato dall’essere un “esperimento sociale”, come era definito agli albori, quando indignava Cecchi Paone ai Telegatti, alla sua forma più recente e consolidata, che si adatta molto di più a una soap opera scritta in itinere che a una sitcom tra sconosciuti, come all’inizio. Non che le storie d’amore fossero secondarie nella genealogia della narrazione di questo format, ma l’idea per cui a fare da protagonista fosse la normalità di gente comune con una chance di “mettersi in gioco”, per usare un’espressione abusata del frasario da reality, è completamente passata in secondo piano se non quasi del tutto sparita – quasi, perché il confine tra vip e nip è ormai così labile da essersi sfumato fino a dissolversi. Oggi, il GF è uno dei programmi che più sfrutta le community digitali, ossia veri e proprio luoghi di scambio tra fandom, organizzati in fitte reti di gruppi Facebook, room su Twitter, hashtag, che stannano le storie d’amore e le coppie che si formano durante la ormai lunghissima durata del gioco. 

Solo nella settima edizione, sono nati infatti relazioni vere o potenziali tra Ginevra Lamborghini e Antonino Spinalbese, i Gintonic, Daniele Dal Moro e Oriana Marzoli, gli Oriele, Antonella Fiordelisi ed Edoardo Donnamaria, i Donnalisi, Pamela Prati e Marco Bellavia, i Belprati, Micol Incorvaia ed Edoardo Tavassi, gli Incorvassi. E poi, quella rimasta solo un sogno tra la vincitrice del GF Vip 7, Nikita Pelizon, e l’ex tronista e influencer Luca Onestini. Rifiutata, bistrattata, illusa, Nikita ha forgiato attorno a sé un esercito di nikiters che, contro ogni previsione, l’hanno portata fino alla vittoria, confermando un trend che si ripete da ormai tre edizioni di fila: a vincere non è chi trova l’amore e corona il sogno, non è il vissero per sempre felici e contenti. Al contrario, il televoto si trasforma in una sorta di rivincita collettiva, un premio di consolazione alla sconfitta esistenziale a cui si è stati sottoposti in diretta davanti a milioni di persone per mesi interi. Tommaso Zorzi, vincitore del GF Vip 5, l’edizione che ha forgiato i fandom più fedeli, tra cui spicca proprio il suo, il Tz Vip, vive il dramma di un amore non corrisposto che ha le sembianze di un’amicizia “speciale”, come la definisce Signorini. Innamorato del compagno di gioco Francesco Oppini, il quale ha una fidanzata che l’aspetta fuori e con cui vorrebbe avere un figlio che “chiameremo Tommaso” – il danno e la beffa –, vive i mesi di permanenza nella casa più spiata d’Italia in una montagna russa di emozioni che lo portano a diventare il protagonista principale della soap casalinga. Jessica Selassiè, dopo diversi mesi nell’ombra dell’esuberanza delle sue sorelle, Lulù e Clarissa, trascorre l’ultimo mese nei tormenti per il collega di gioco Barù. Anche in questo caso, i mixed signals lanciati dall’oggetto dei suoi desideri, amplificati dalla convivenza forzata e dalle miriadi di teorie che fioccano su Twitter sotto l’hashtag #Jerù, ancora vivo e periodicamente in trending topic, creano la base del delitto perfetto. Poteva sembrare Lulù la vittima sacrificale della sesta edizione del programma, inizialmente rifiutata dall’atleta paralimpico Manuel Bortuzzo, ma il loro amore è esploso fragorosamente grazie a un ripensamento del ragazzo, troncato poi da un freddo comunicato stampa Ansa pubblicato a pochi mesi dalla fine del GF che annunciava la separazione. Il fandom dei Jerù è famoso per la sua ostinazione nel vedere tracce di interesse da parte di Barù nei confronti di Jessica anche a distanza di due anni, tanto da spingere il cuoco toscano a dichiarare pubblicamente guerra a chi continua a credere in questo amore. Intanto però, Jessica ha avuto quello che in gergo tecnico si definirebbe un glow up: triste, delusa, rassegnata, ma con un primo posto in tasca. 

Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive non arrivano in finale

Dove c’è una vittima ci deve sempre essere anche un cattivo carismatico, una Maleficent, una presenza oscura ma ipnotica, anche più della principessa da salvare che dorme per la maggior parte della trama. È la regola della cheerleader: l’empatia verso il protagonista è direttamente proporzionale alla sfiga percepita rispetto a chi invece domina i corridoi del college con sprezzante superiorità. La chica mala è presenza fissa in tutti i reality, battitrice libera che sconquassa gli equilibri della casa, genera attorno a sé un grande rumore, solitamente convertito in seguito, e non vince mai. In questo L’isola dei famosi, altro format molto longevo, ha creato negli anni regole narrative a parte. Nella sopravvivenza primordiale tra boa rosa e pesca di paguri, è l’amicizia maschile, pura e disinteressata, a vincere. Awed lo youtuber simpatico e imbranato, Nicolas Vaporidis nella sua versione Dalai Lama, Marco Mazzoli che porta a termine il compito di far vincere Lo Zoo di 105 iniziato con l’amico fraterno Paolo Noise. Non c’è spazio per le delusioni d’amore se c’è troppo spazio nella pancia, anche se, a differenza del pattern sedotto e abbandonato, quello dell’elemento di disturbo funziona lo stesso. Helena Prestes, modella brasiliana con uno spiccato senso per la polemica, sembrava avere le carte in regola per portarsi a casa la vittoria, compreso un nutrito fandom ereditato per osmosi dalla sua amicizia con la vincitrice del GF Vip 7, eppure si è fermata in semifinale. Dayane Mello, anche lei modella brasiliana, anche lei dotata di un’innata propensione al caos, al GF Vip 5 si è classificata quarta nonostante sia stata una protagonista indiscussa di tutta l’edizione: né l’amore platonico per la compagna di gioco Rosalinda Cannavò né la notizia in diretta della morte di suo fratello hanno fatto sì che superasse il carisma del friendzonato Zorzi. Soleil Sorge, GF Vip 6, stesso destino amaro, a un passo dalla finale e dalla vittoria annunciata sin dal suo ingresso in casa, lei che è davvero una cheerleader, mezza americana mezza abruzzese, physique du rôle perfetto per il ruolo di cattiva ragazza, si è vista strappare il podio a due puntate dalla fine del gioco, nonostante il suo enorme fandom, detto il Sole Army. E poi, l’anima della festa del GF Vip 7, Antonella Fiordelisi, ex spadaccina ora chica mala a tempo pieno. Entrata nella casa con un ottimo curriculum di drama, tra rotture con ex in diretta Instagram e corrispondenze epistolari con calciatori di serie A, Fiordelisi, detta “La doc” per via di una pluridecantata laurea, è arrivata a farsi eliminare dal suo stesso esercito di fan a pochi giorni dalla finale, dopo quasi sette mesi di permanenza in casa. La vittoria l’ha sfiorata quando la storia d’amore nata in casa con Edoardo Donnamaria – i Donnalisi sono un fandom agguerrito – sembrava essere volta al termine all’interno delle mura di Cinecittà dopo mesi di tira e molla estenuanti. L’intera famiglia Fiordelisi è coinvolta nella costruzione del personaggio di Antonella, in una sorta di Little Miss Sunshine salernitana: è stata la madre infatti, con una lettera indirizzata niente di meno che a Pier Silvio Berlusconi, a chiedere il supporto dei follower per far sì che Antonella si sottraesse al gioco, regalandoci un ennesimo colpo di scena che non fa altro che confermare la regola delle cattive ragazze, con il peso del racconto sulle spalle e la condanna della vittoria mutilata già scritta. 

A vincere non è chi trova l’amore e corona il sogno, non è il vissero per sempre felici e contenti. Al contrario, il televoto si trasforma in una sorta di rivincita collettiva, un premio di consolazione alla sconfitta esistenziale a cui si è stati sottoposti in diretta davanti a milioni di persone per mesi interi.

Magnifici cornuti

Giulia De Lellis e Andrea Damante sono stati una delle coppie più seguite e amate della storia di Uomini e donne. Entrambi, dopo il programma, hanno partecipato al Grande fratello vip, entrambi sono stati considerati a lungo un punto di riferimento per gli appassionati delle relazioni nate sugli schermi dei nostri televisori. Dopo pochi anni dall’inizio della loro storia però, il sogno si interrompe e i Damellis diventano un ricordo per i fan orfani della preziosa ship. Nel settembre 2019, Giulia De Lellis pubblica un libro che diventa presto un catalizzatore di indignazione e discussione, come tutti i progetti editoriali contemporanei fatti bene: lei che dichiarava di non aver mai letto un libro in vita sua si apprestava a diventare un fenomeno letterario con il suo Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza!, trattato esistenzialista per vittime di adulterio. Tradita, beffata, umiliata, GDL racconta con disinvoltura di aver strappato tutti gli abiti e bucato le suole delle scarpe del suo ex dopo aver scoperto di essere portatrice di corna. Poco tempo dopo, l’influencer romana si fidanza con un caro amico di Andrea Diamante, ma a nessuno importa del colpo basso perché la struttura del racconto ormai è consolidata: Giulia è una highlander, Andrea un traditore. Anche Giulia Salemi, altro pezzo grosso dell’universo di influencer italiane nate e cresciute con un piede dentro Instagram e l’altro nei reality, pubblica un libro in cui racconta le sue stoccate in amore. Agli uomini preferisco il cioccolato, titolo emblematico che fa riferimento, tra le altre cose, alla sua ultima, plateale delusione amorosa, quella subita dopo il GF Vip 3, dove sembrava aver trovato il principe azzurro nelle sembianze di Francesco Monte. Forte del suo abito da donna che sta bene anche da sola e che preferisce il cioccolato alla compagnia maschile, rientra nella casa del GF due anni dopo: ad aspettarla c’è Pierpaolo Pretelli, fresco di batosta subita in diretta nazionale dopo il rifiuto perenne di Elisabetta Gregoraci. Come si dice in questi casi, it’s a match

I Prelemi si baciano sotto al vischio ed escono dal reality da vincitori morali dell’edizione: sono la coppia in assoluto più seguita e amata di tutta la galassia di celebrities nostrane che nutrono l’enorme assetto narrativo che non si spegne mai, tra internet e tv, tra stories e reality, tra salotti e diretta su Instagram; se qualcuno dei fan nota un loro allontanamento schizzano in cima ai trending topic. Non hanno portato a casa un montepremi ma hanno acceso su di loro un faro di eterna attenzione – eterna come l’amore, finché dura. La domanda che bisogna porsi, allora, in questo multiverso di vip, semi-vip e vipponi in cui fama e realtà si mescolano con la performance e gli adv, serve ancora vincere un programma tv per essere consacrati al grande pubblico? Serve sollevare una coppa, prova tangibile dell’apprezzamento delle persone, quantificato con un televoto nel momento in cui a quantificare l’apprezzamento abbiamo i numeri accanto alle immagini social? La verità è che non gli piaci abbastanza, e tocca piacere a tutti gli altri.


Alice Valeria Oliveri

Autrice e musicista, si è laureata alla Sapienza in anglistica con una tesi di teoria della letteratura. Scrive su diverse testate online di cinema, tv, serie televisive, musica e attualità. Ha collaborato con Dude Mag, VICE, Noisey, Motherboard, Prismo, The Towner e The Vision, dove è stata redattrice.

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