Mediamorfosi 3. Gli anni delle piattaforme

Esce il nuovo Link. E fa il punto sugli anni delle piattaforme. Su un sistema dei media audiovisivi che ancora una volta è cambiato in profondità. Da Netflix a TikTok e all’AI.

L’affermazione del modello distributivo delle piattaforme sta introducendo tensioni e discontinuità nei comportamenti, nei paradigmi di business e nei posizionamenti di mercato dei soggetti editoriali prima dominanti. A partire dai gruppi più importanti.

Il sistema della televisione e dei media digitali è fatto anche di smart tv. Che hanno ormai una lunga storia. E che hanno consentito l’ingresso nel mercato dell’attenzione a differenti operatori, tutti con molta voce in capitolo nel disegnare il futuro.

La crescita costante è insieme il punto di forza e la condanna inevitabile di tutti quei servizi, dai social all’audiovisivo, dai negozi alle esperienze, basati su piattaforme. Un modello che si sostiene solo forzando le regole, e rilanciando sempre.

“L’introduzione delle piattaforme porta in primo luogo alla datificazione, alla metrificazione dell’attività culturale, delle connessioni tra le persone, dei contenuti condivisi e dei servizi: la piattaforma accresce enormemente la ‘sorveglianza commerciale’ della vita culturale che comprende i dettagli più intimi e le connessioni tra le persone”.

Tra le illusioni recenti, c’è anche quella per cui le piattaforme sarebbero state uno spazio di formidabile novità e creatività non solo nelle serie tv ma anche nell’intrattenimento. Qualcosa c’è, ma in tanti casi la differenza con la tv è davvero minima.

Podcast, audiolibri, ma anche video che ascoltiamo su YouTube e messaggi vocali su WhatsApp: la quantità di suono in cui siamo immersi è notevole. E ci fornisce una chiave di lettura inedita, e sorprendente, dei media contemporanei.

La sensazione di chi naviga il sistema dei media contemporaneo è spesso quella di chi è sommerso, sopraffatto dall’enorme molteplicità di stimoli. In due parole: plenitudine digitale.

L’ecosistema dello streaming è saturo di predatori, e per molti di questi la carestia è in arrivo. Tra collassi, fusioni e predatori che diventano superpredatori. Avvicinandosi pericolosamente a un’estinzione. Uno sguardo media-ecologico.

Spostare le nostre vite online: quella che doveva essere una rivoluzione, non solo per Facebook ma per l’intero settore digitale, si è presto rivelata un’illusione. Teoria e tecnica di un inciampo, dalle conseguenze importanti e durature.

Alcune considerazioni di fondo sull’Intelligenza artificiale da parte di un filosofo impegnato da decenni a indagarne le implicazioni etiche, l’impatto sulle attività umane e la creatività.