Sono tutti capaci di mettere in fila le loro medaglie, i loro successi. Serve invece più coraggio per tenere traccia e farsi belli con i flop. A volte, però, funziona.
Questo articolo è apparso per la prima volta su LINK Numero 24 - Flop. Il fallimento nell'industria creativa del 03 dicembre 2018
Il grosso dei miei tentativi si rivela fallimentare. Ma questi fallimenti sono spesso invisibili, mentre i successi si vedono. E questo, ho notato, dà l’impressione che le cose il più delle volte mi vadano bene. Il risultato è che gli altri tendono ad attribuire i propri fallimenti a se stessi anziché al fatto che il mondo è stocastico, che vincere un bando è un terno al lotto e che i membri dei comitati di selezione si svegliano con la luna storta. Questo Curriculum Vitae dei Fallimenti si propone di riequilibrare i dati e offrire una prospettiva un po’ più completa.
Questa idea non è mia, è nata da un meraviglioso articolo apparso su Nature e scritto da Melanie I. Stefan, docente della Scuola di Scienze Biomediche dell’Università di Edimburgo. Inoltre, non sono il primo accademico a pubblicare il proprio CV dei fallimenti.
È improbabile che questo CV sia completo, l’ho scritto basandomi solo sulla memoria e mancheranno di sicuro molte informazioni. Quindi, se è più breve del tuo, significa che hai una memoria migliore della mia o che sai metterti in gioco meglio di me.
I. Corsi universitari a cui non sono stato ammesso
2008
- Dottorato in Economia, Stockholm School of Economics
2003
- Corso di laurea in Medicina, Cambridge University
- Corso di laurea in Medicina, UCL (University College London)
- Dottorato in Psicologia, Harvard University
- Dottorato in Neuroscienze e Psicologia, Stanford University
1999
- Corso di laurea in Relazioni internazionali, London School of Economics
II. Posizioni accademiche che non ho ottenuto
2014
- Assistente presso l’Harvard Kennedy School
- Assistente presso il dipartimento di economia dell’Università di Berkeley
- Assistente presso il dipartimento di Scienze Cognitive e del Cervello del MIT
Questo elenco è circoscritto agli istituti che mi hanno invitato a visitare il campus. L’elenco delle università in cui ho superato il primo colloquio ma non sono stato invitato al campus e di quelle che non mi hanno neanche chiamato per un colloquio è molto più lungo. Qui ho anche glissato sul fatto che non ho presentato domanda nei principali dipartimenti di economia americani e britannici (Harvard, MIT, Yale, Stanford, Princeton, Chicago, Berkeley, LSE) perché il mio referente accademico non se la sentiva di scrivermi una lettera di presentazione.
III. Premi e borse di studio che non ho ricevuto
2011
- Premio dottori di ricerca della rete svizzera per gli Studi internazionali
2010
- Borsa di studio della Society of Fellows, Harvard
- Borsa di studio della Society in Science
- Borsa di studio dell’Università di Zurigo
2009
- Borsa di studio della Human Frontier
2007
- Premio Mind-Brain-Behavior (Harvard)
2006
- Premio Mind-Brain-Behavior (Harvard)
2003
- Borsa di studio Fulbright
- Borsa di studio Haniel (German National Merit Foundation)
IV. Rifiuti da parte di riviste accademiche
2016
- QJE, Experimental Economics
2015
- AER (x2)
2013
- PNAS, Experimental Economics, Science, Neuron
2009
- AER
2008
- Science, Neuron, Nature Neuroscience, Journal of Neuroscience, Journal of Vision
V. Finanziamenti per la ricerca che non ho ottenuto
2016
- Borsa di ricerca MQ: Transforming Mental Health
2015
- Borsa di ricerca della Russell Sage Foundation (due bandi distinti)
2013
- Borsa di ricerca della National Science Foundation
2010
- Borsa di ricerca dell’Università di Zurigo
- Borsa di ricerca del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica
2009
- Borsa di ricerca in Financial Innovation
- Borsa di ricerca dell’International Labor Organization (ILO)
- Borsa di ricerca del Fondo 3ie
VI. Meta-Fallimenti
2016
- Questo maledetto CV dei Fallimenti ha ricevuto molta più attenzione di tutti i miei lavori accademici messi insieme.
Johannes Haushofer
Professore associato di psicologia e affari pubblici all'Università di Princeton. È anche membro della Faculty Research Fellow presso il National Bureau of Economic Research e fondatore e direttore scientifico del Busara Center for Behavioral Economics a Nairobi.
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