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Le promesse (editoriali) di felicità

Tra i libri di cui meno si parla e che però vendono di più, c’è tutto il settore dei manuali di auto-aiuto. Con successi inattesi e consistenti, longseller dal piglio sicuro, e anche qualche fallimento.

Nonostante il libro di Mark Manson più recente sia Siamo fottuti. Ma forse c’è ancora una speranza (curioso che questa affermazione non fosse stata già registrata, visto che è da anni una costante implicita in ogni articolo sul surriscaldamento climatico, sulla guerra, sulla pandemia, forse su tutto), il precedente, La sottile arte di fare quello che c***o ti pare, continua a restare in cima alle classifiche di vendita, a ben cinque anni dalla data di uscita. Il merito del rilancio delle vendite nel 2021 è attribuito a una storia Instagram di Fedez in cui garantiva che il libro fosse un toccasana per gli ansiosi – forse raro caso di endorsement sincero, anzi sulla scala della rarità non si sa se più raro visto l’autore o se più raro per l’industria editoriale, regno dei favori reciproci. Ma nonostante i Ferragnez lo citino e lo mostrino con la frequenza con cui un gesuita cita gli Esercizi spirituali di Ignazio di Loyola – e con la stessa fiducia nella sua potenza salvifica – un solo propellente non può certo bastare a giustificare un trionfo del genere, peraltro non solo italiano.

Come spesso capita ai libri di un certo successo se ne è scritto pochissimo. Quindi, in breve, innanzitutto il libro è molto meno sboccato di quanto il titolo lascerebbe intendere, ha un tono colloquiale, come si conviene a questo genere di manuali, ma non è per nulla sciatto. Mette insieme diversi apologhi, alcuni in effetti un po’ abusati, tipici dei discorsi d’ispirazione o edificanti, ma allo stesso tempo mette in ridicolo (senza essere satirico) gli argomenti triti e ripetitivi del discorso motivazionale. È difficile che possa cambiare effettivamente la vita a qualcuno, ma la sua forza e il suo successo stanno, probabilmente, proprio in questa ammissione. Non avere la pretesa di sconvolgere, ma di offrire qualche consiglio e una lettura piacevole.

Per quanto sia un libro completamente diverso, forse la cosa più simile al bestseller di Manson è un altro bestseller ormai più che ventennale: Intelligenza emotiva. Che cos’è e perché può renderci felici di Daniel Goleman. Libro la cui prima edizione risale ormai al 1995 e che è una sorta di Piccolo principe del self-help per longevità e affetto dei lettori, in cui si spiega che l’intelligenza emotiva può essere anche più importante dell’intelligenza che, di solito, è misurata col QI per ottenere successo nella vita (dove, fortunatamente, intendiamo successo non solo negli affari, ma anche nelle relazioni).

Mette insieme diversi apologhi, alcuni in effetti un po’ abusati, tipici dei discorsi d’ispirazione o edificanti, ma allo stesso tempo mette in ridicolo (senza essere satirico) gli argomenti triti e ripetitivi del discorso motivazionale. È difficile che possa cambiare effettivamente la vita a qualcuno, ma la sua forza e il suo successo stanno, probabilmente, proprio in questa ammissione.

Auto-aiuto

Ma il mercato dei manuali, come quello delle scuole e perfino quello dei maestri/mentori è in grande ascesa. Fioccano i corsi online, i campus estivi, le lezioni. Qualche giorno fa, molti social network hanno provato a rifilarmi un ciclo di conferenze a pagamento tenute dal vero Lupo di Wall Street (quello impersonificato da Di Caprio e reso celebre da Scorsese). Forse l’algoritmo e la profilazione sapevano benissimo della mia passione per quel film, ma evidentemente non sono ancora in grado di capire che nessun ammiratore lo rovinerebbe con la banalità della realtà. Sarà mai in grado un intero ciclo di incontri di spiegarti qualcosa della vita quanto Di Caprio quando incalza degli aspiranti lupi con “vendimi questa penna”? Impossibile. Eppure, la stessa pubblicità avvisava che il “vero lupo di Wall Street” tiene di continuo conferenze del genere.

Nel solo 2022 sono entrati nella classifica dei libri più venduti diversi manuali. Possiamo segnalare: Entra in gioco con la testa. Come allenare i tuoi talenti e imparare dai tuoi limiti di Nicoletta Romanazzi, mental coach di Marcell Jacobs; Il metodo geniale. I segreti del cervello per apprendere velocemente e amare lo studio di Giulio Deangeli (in cui la cosa davvero geniale è stato usare “geniale” nel titolo, ormai sicura garanzia di successo editoriale); La casa di Mattia. Come tenere tutto pulito e ordinato con poca fatica e massimo risultato (un libro che tiene assieme Marie Kondo e Monica Geller). Ma che il successo delle guide segua delle traiettorie strane ce lo ricorda, per esempio, proprio Marie Kondo, successo straordinario in Paesi dove case e appartamenti sono completamente diversi rispetto al modello originario, mentre – per fare un esempio altrettanto eclatante – pochi anni fa fu lanciato con grande battage L’intestino felice. I segreti dell’organo meno conosciuto del nostro corpo, libro di Giulia Enders da un milione di copie in Germania. Ma successo non ripetuto nel nostro paese neanche lontanamente, non per merito della presunta adesione dei nostri connazionali alla dieta mediterranea. (Insomma, non perché l’intestino italiano sia più felice del tedesco).

Anche se il mercato dei manuali è ormai da diversi anni in grande fervore, è evidente che la ragione del successo – e del fallimento – sia ignota ai più, tanto che gli editori continuano a sfornare titoli a ciclo continuo sperando di beccare il libro giusto spesso più per caso che per programmazione.

O, per citare altre traiettorie bizzarre, pochi anni fa, ebbe uno strepitoso e improvviso successo Fate la nanna, una guida per insegnare ai neonati a dormire (citato perfino da Andre Agassi in Open come libro seminale per il suo successo sportivo), mentre oggi sembra superato, più dalla moda che da nuove tecniche e conoscenze. O ancora, Michael Phelps attribuisce il suo successo sportivo alla lettura di La vita con uno scopo di Rick Warren, ma questo non ha significato un corrispondente successo in libreria. Soprattutto paragonandolo al successo dello sportivo più premiato alle Olimpiadi di sempre. (Tuttora ha ottenuto più ori lui che l’intera India in cento anni e più di Olimpiadi). 

Anche se il mercato dei manuali è ormai da diversi anni in grande fervore, è evidente che la ragione del successo – e soprattutto del fallimento – sia ignota ai più, tanto che gli editori continuano a sfornare titoli a ciclo continuo sperando di beccare il libro giusto spesso più per caso che per programmazione. Ma è un settore davvero strano, in cui, a volte, capitano perfino che si insidino dei veri capolavori. Come fu il caso qualche anno fa de La vita autentica di Vito Mancuso. O capita ci sia spazio per degli incredibili revival: come dimenticare quando grazie a delle azzeccate scelte di marketing il buon vecchio Epicuro divenne un maestro di vita simile a Confucio o Lao Tze? Anzi, è un peccato che antiche opere di Marco Aurelio o Seneca non tornino ciclicamente: è probabile che con appropriate scelte commerciali potrebbero ancora dire la loro a molti lettori.


Arnaldo Greco

Nasce a Caserta e vive a Milano, dove lavora per la tv. Ha scritto per Il Venerdì, IL, Rivista Studio, Il Post, Il Mattino.

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