Stories di tv
Rkomi, cowboy di periferia a misura di meme
L’esplosione di notorietà post-Sanremo si affianca alle classifiche musicali, cambiando la natura di chi è diventato star.
“Se sei il primo a crederci è come una droga”. Era il 2016 quando Rkomi cantava queste parole tra i palazzi di Calvairate, mentre diventava uno dei nomi più in vista in quello che è definito all’unanimità l’anno d’oro della trap italiana. Mirko Martorana, che per il nome d’arte ha scelto di affidarsi all’intramontabile fascino del fenomeno linguistico meneghino, il riocontra, all’epoca era un ragazzo con il cappuccio del piumino in testa e l’espressione scura di uno che Non ha mai avuto la sua età.
Cinque anni dopo quell’annus mirabilis, Rkomi diventa l’artista con l’album più venduto in Italia. Oltre al successo di Taxi Driver, il 2021 è l’anno in cui ha solcato il palco della settantaduesima edizione di Sanremo, un passo irreversibile che lo ha portato a giocare in un altro campionato. Non per le vendite né per la fama, che già non mancavano: l’Ariston dà, l’Ariston toglie. Rkomi diventa un personaggio, un abito, un trend, una sagoma. La musica sfuma e passa in secondo piano, negli anni Venti del Duemila vale mille volte di più diventare un meme – braccia sui fianchi, pantaloni e guanti di pelle ed espressione delusa – che scrivere un ritornello di successo.
Nel flashforward che segue il post-Sanremo di Rkomi, dove l’ormai ex trapper ha consacrato questa immagine da cowboy di periferia, un po’ Sin City, un po’ Ryan Atwood di The O.C., c’è il pop totale, tridimensionale. C’è la storia estiva da tabloid con l’ambitissima presentatrice Paola Di Benedetto, c’è il progetto della grande tv. Chiamato alle armi da Fedez, che si è cucito una stagione di X Factor addosso, Rkomi si appresta ad affrontare una nuova sfida, dove non basteranno le flessioni sul palco per dare quel qualcosa in più. Tutti i preparativi per il grande ritorno del re sotto i riflettori del talent suggeriscono che questo sarà il Grande Show di Fedez, e anche Rkomi ne fa parte, prestandosi alle continue gag su Instagram, cortigiano per scelta e vittima per forza, come i tanti altri trastulli passeggeri che il padrone di casa ha avuto prima di lui.
Gli apocalittici rimpiangono il vecchio Rkomi, gli integrati ne lodano il successo e la capacità di cambiare. Il ragazzo d’oro della trap, quello dalle rime gentili e dalla scrittura serrata, non ha niente a che vedere con questo nuovo personaggio di latex, nel bene e nel male. La domanda giusta da porsi guardando la sua storia però è un’altra. È Mirko a essere cambiato per sempre o è il rap che è ormai tutta un’altra cosa? La risposta non è semplice. Ma una cosa è certa, se sei il primo a crederci è come una droga.