Stories di tv
Chiara Ferragni, presentatrice digitale
Sanremo scatena polemiche. La più nota influencer italiana scatena polemiche. Metterli insieme è un cocktail esplosivo.

Intervistato in Chiara Ferragni. Unposted, il direttore creativo di Moschino Jeremy Scott dice che lui e Chiara hanno qualcosa in comune: il fatto di essere cresciuti tra le difficoltà e i limiti di una provincia che non li capiva. Ferragni è cresciuta a Cremona, a 80 chilometri da una delle capitali mondiali della moda, Scott in una fattoria in Missouri. Nel docu-film del 2019 ci sono due grandi temi, il successo e l’odio per il successo. Anche dove la difficoltà non esiste, dove il senso di rivalsa non è necessario, la struttura narrativa su cui si poggia il mito di Ferragni affonda le radici in un dualismo imprescindibile: i follower, gli hater.
Quando Amadeus ha annunciato – o sarebbe meglio dire confessato, come un Raskol’nikov schiacciato dal peso morale di questa impresa quinquennale – con ben otto mesi di anticipo che al suo fianco a Sanremo 2023 ci sarebbe stata l’imprenditrice digitale, sapeva perfettamente ciò che avrebbe scatenato. In un impeto novecentesco, il presentatore ha usato la scrivania del Tg1 per preservare quel briciolo di istituzionalità che resta alla kermesse, ormai reinventata dai tempi moderni, tra fenomeni come il Fantasanremo che superano la verticalità autorale, e la rinnovata dimensione temporale di un festival che durante l’anno non si spegne mai. Amadeus sapeva che mancava solo lei, e con lei, ovviamente, il fiume in piena di polemiche che avrebbe portato.
Chiara Ferragni ha capito diverse cose molto prima di tanti altri. Ha capito che se qualcuno ti critica per i piedi, è più engaging ricordare che sei tu ad avere il coltello dalla parte del manico e anche gli hater tornano utili se li rimetti al loro posto con risposte taglienti – la pagina lerispostedellaferragni, sottotitolo “La Ferragni che asfalta gli haters” conta 230.000 follower. Sin dalla nascita del suo blog, The Blonde Salad, Ferragni usava a suo vantaggio un pregiudizio, un germe di disprezzo che sentiva serpeggiare attorno a sé, l’associazione tra capelli biondi e stupidità, la sua esclusione anacronistica dal mondo elitario dell’alta moda. Ora questa lotta contro i mulini a vento dell’odio gratuito e performativo fa uno storico passo avanti. Il palco dell’Ariston sarà il più grande campo di battaglia che Ferragni ha mai calpestato, il tempio delle critiche, della lente di ingrandimento su ogni minuscolo, impercettibile errore, il banco di prova più temuto da chiunque nel mondo dello spettacolo. E anche stavolta, come in tutto quello che fa, Chiara Ferragni sarà ineccepibile, bellissima, perfetta; e proprio per questo così odiabile.